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La Politicità Sociale, nuova frontiera della politica
La Politicità Sociale, nuova frontiera della politica

L’espressione “politicità sociale”, che non esiste nel lessico filosofico e politologico, indica il grado di diffusione di coscienza, strumenti e forme politiche presenti nella società civile intesa come sfera distinta dai luoghi statali o sovrastatali ovvero dalle istituzioni che hanno il potere di prendere decisioni per tutti.

Un contributo di Pino Polistena

Baumann
Hanna Arendt
Hanna Arendt
Schrodinger

Erwin Schrodinger

"ll compito non è tanto di vedere ciò che nessun altro ha ancora visto, ma pensare ciò che nessun altro ha ancora pensato riguardo a quello che chiunque vede"

Schrodinger
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Il Blog

Il percorso storico-culturale che affrontiamo cerca di validare la tesi secondo cui le nostre istituzioni non possono funzionare adeguatamente, non a causa dei comportamenti contingenti delle persone ma a causa delle forme storiche mediante le quali si sono sviluppate.

Quanto è importante la legge elettorale? Quale "forma" conferisce, una determinata legge elettorale, alla Democrazia di cui è sia mezzo che espressione? Quali conseguenze ha sull’assetto politico e parlamentare? In conclusione, quanto dovrebbe importare, ai cittadini, la discussione su quale legge elettorale adottare?
Proviamo a partire dall’ultima domanda.

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Palazzo Chigi

La stabilità del Governo come base per uno sviluppo stabile e continuativo dell’Italia
Per farlo non serve rivoluzionare la Costituzione, come molti pensano. Leggi ordinarie, provvedimenti o piccole modifiche costituzionali possono permetterci di imboccare la strada giusta.

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La grandissima intuizione di De Gasperi, con Schumann e Adenauer, fu quella di far partire una "Europa possibile".
Partirono dalla CECA per un motivo estremamente serio e pratico: monitorare il mercato del Carbone e dell'Acciaio in Europa dava prima di tutto grandissime garanzie di CONTROLLO sul possibile riarmo delle nazioni.

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Parafrasandolo la celebre frase di Brecht, direi: “Beata quella Democrazia che non ha bisogno di eroi”. Ovviamente il primo pensiero corre a persone come Falcone e Borsellino (ed a molti altri) quando si parla di eroi; ma non e’ questo l’orizzonte.

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Il nostro gruppo sta  portando avanti un'idea straordinaria che abbiamo condensato nella dizione  "ente mediano". Con essa intendiamo il "partito" nella sua forma propriamente politica, mentre l'attuale forma in vigore, è affetta da problemi disfunzionali ormai endemici denunciati da tutti.
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La frase rappresenta bene, come si sa, lo spirito italico, ormai forse diffuso anche in altri Paesi.
Ma se la "legge" è la Costituzione, allora crediamo si debba cominciare a preoccuparsi. Ed ancora di più se il guardiano della Costituzione, il "super partes" per eccellenza, la Corte Costituzionale, ci dice che va bene così.

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