Con quale cappello?

Quante teste hanno i nostri rappresentanti in Parlamento? Quanti “cappelli” riescono ad indossare, nello svolgere la loro attivita’? Una sola testa non gli basta.

Con quale “cappello” in testa e’ andato, l’On. Matteo Renzi, nel Golfo Persico? Quello di Senatore della Repubblica? Era in rappresentanza dell’Italia? “Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione…”. Articolo 67 della Costituzione Italiana. O forse era all’estero in qualita’ di Segretario del partito Italia Viva? O, come sostengono alcuni giornalisti informati, in considerazione delle difficolta’ proprio del Partito IV (i sondaggi lo danno al 2%) , Renzi si sta preoccupando di porre le basi del suo futuro, magari con un ruolo internazionale al di fuori delle attivita’ politiche tricolore? Magari un futuro da conferenziere internazionale come attualmente sta facendo Tony Blair (politico a cui Renzi dice di ispirarsi). Almeno 4 “teste”, il nostro “internazionale” Matteo Renzi. 4 “cappelli, quindi.

Che dire invece del suo (quasi) omonimo Matteo, Salvini?
Nel momento di maggior visibilita’ Salvini e’ stato “Uno…e TRINO”. Segretario della Lega. Deputato alla Camera. Ministro degli Interni (nonche’ VicePresidente del Consiglio dei Ministri). Quindi, quando faceva un comizio politico, indossava “il cappello” da Deputato, da Ministro o da Segretario di Partito? Quali erano gli INTERESSI che lo indirizzavano a fare determinate dichiarazioni? 

No, il conflitto di interessi non e’ certo determinato dal nome comune; Matteo.Il vulnus democratico sta nell’accumulo di cariche e di responsabilita’. Lo fanno tutti i partiti. Tutti quei politici che interpretano l’attivita’ politica come una professione, una carriera. Non certo come un servizio.
Quando i nostri “campioni di visibilita’” della politica, i nostri LEADER, coloro che sanno parlare alla pancia degli italiani scaldando la parte emotiva che c’e’ in noi, si presentano capilista in piu’ collegi, solo per ottenere il consenso, stanno svolgendo le funzioni per cui gli italiani li hanno votati?


Quando tutte le segreterie dei partiti manipolano le liste elettorali, le candidature nei collegi, con l’obiettivo di far eleggere specifici candidati (a loro legati ed a loro “riconoscenti”), hanno a cuore la rappresentanza dell’ elettorato?
Il conflitto di interessi vuol dire INTERESSI privati (o di parte) in CONFLITTO con quelli della collettivita’.
E’ questa la professionalita’ che cerchiamo nei nostri politici? Questa la competenza? Il saper raccogliere consenso ed usare il potere per interessi non collettivi?
Non e’ la Democrazia ad essere in crisi; sono determinate e specifiche FORME della nostra democrazia, che vanno riFormate, corrette, modificate.

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