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La Politicità Sociale, nuova frontiera della politica
La Politicità Sociale, nuova frontiera della politica

L’espressione “politicità sociale”, che non esiste nel lessico filosofico e politologico, indica il grado di diffusione di coscienza, strumenti e forme politiche presenti nella società civile intesa come sfera distinta dai luoghi statali o sovrastatali ovvero dalle istituzioni che hanno il potere di prendere decisioni per tutti.

Un contributo di Pino Polistena

Baumann
Hanna Arendt
Hanna Arendt
Schrodinger

Erwin Schrodinger

"ll compito non è tanto di vedere ciò che nessun altro ha ancora visto, ma pensare ciò che nessun altro ha ancora pensato riguardo a quello che chiunque vede"

Schrodinger
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Il Blog

Spesso ci viene chiesto perchè insistiamo sul concetto di "politicità sociale", che in qualche modo appare come una critica esplicita della "democrazia", dimenticando che nella maggior parte dei Paesi occidentali, e quindi anche in Italia, la democrazia è quel prodotto storico che si è concretamente realizzato attraverso "libere elezioni" che presuppongono "separazione dei poteri e tutela delle minoranze". Se queste condizioni sono verificate, alla fine, cosa pretendiamo ancora?

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Ogni fiume scorre nel suo letto. Immaginiamo il panorama cui assisteremmo se si intrufolassero fra gli argini l’uno dell’altro. E’ quel che accade in una democrazia arruffona : il legislativo, l’esecutivo e il giudiziario, spesso,

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La discussione è il sale e il lievito della democrazia, sempre che - al fine di contribuire alla ricerca non della Verità, ma delle verità possibili, suscettibili di pronta smentita a fronte di sopravvenute controindicazioni - sia feconda di argomenti

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I lanzichenecchi calarono in Italia nel XVI secolo e non se ne sono più andati.
Sono ancora qui e, nel frattempo, si sono tecnologizzati. Al posto della spada usano la tastiera per lanciare proiettili fatti di parole, non meno micidiali degli spadoni Zweihänder, a due mani, come li chiamavano.

Non gl’interessava vincere, allora, ma uccidere. Non gl’interessa, ora, il prevalere delle proprie tesi, confrontandosi con buoni argomenti, ma distruggere l’interlocutore. Non gl’interessava, allora, chi fosse il nemico e perché lo fosse, bastava che gli venisse additato. Basta, ora, che un sicofante estrapoli dal libro (373 pagine!) una mezza frase decontestualizzata perché i lanzichenecchi da tastiera si lancino in una guerra di annientamento.

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L’immobilismo mobile : ecco la strabiliante invenzione della politica politicante nel Paese di Machiavelli e Guicciardini.
Come il ballo di una triade sulla mattonella, si agita ma sta sempre lì: Tizio apre, Sempronio frena, Donna Prassede chiude, e si torna al punto di partenza,

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