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La Politicità Sociale, nuova frontiera della politica
La Politicità Sociale, nuova frontiera della politica

L’espressione “politicità sociale”, che non esiste nel lessico filosofico e politologico, indica il grado di diffusione di coscienza, strumenti e forme politiche presenti nella società civile intesa come sfera distinta dai luoghi statali o sovrastatali ovvero dalle istituzioni che hanno il potere di prendere decisioni per tutti.

Un contributo di Pino Polistena

Baumann
Hanna Arendt
Hanna Arendt
Schrodinger

Erwin Schrodinger

"ll compito non è tanto di vedere ciò che nessun altro ha ancora visto, ma pensare ciò che nessun altro ha ancora pensato riguardo a quello che chiunque vede"

Schrodinger
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Lunga vita al Cavaliere

In questi giorni di diffuso allarme per le condizioni di salute di Silvio Berlusconi, ricoverato all’Ospedale San Raffaele, alle preoccupazioni per lo stato di salute dell’ex Presidente si aggiunge anche la discussione sullo stato di salute del partito Forza Italia.

Questo partito non è soltanto “presieduto”, organizzato, diretto, gestito da Silvio Berlusconi, è un partito POSSEDUTO e finanziariamente sorretto dal denaro dell’imprenditore (90 milioni di euro di fidejussioni Mediaset).

15 Dicembre - ore 18

Foto tratta dal Corriere della sera del 15/11/2022
Foto tratta dal Corriere della sera del 15/11/2022

Il grande cambiamento

La nostra analisi, che potrebbe riguardare qualsiasi partito, prende spunto dall’articolo del Corsera del 15/11/22 (di cui sopra riportiamo titoli e foto), che ci offre un’ottima occasione per capire la situazione patologica della politica in Italia.

Politica, questa sconosciuta

Pubblichiamo una intervista al nostro Giuseppe Polistena a "letture.org" che partendo dal libro da poco pubblicato, illustra in maniera semplice e chiara che cos'è la politica, come nasce, come dovrebbe svilupparsi, i suoi rapporti col potere.
Temi tutti contenuti nel suo ultimo lavoro "Politica, questa sconosciuta. Genesi e identità del comportamento politico", edizioni Mimesis,

Analisi degli eletti

Le elezioni sono passate, tutti ora sono concentrati sul futuro, in attesa del prossimo governo e dei suoi primi provvedimenti.

Ma cosa avverrà nelle altre Amministrazioni Regionali o Comunali, o nel Parlamento Europeo, come conseguenza delle elezioni politiche di domenica 25 settembre?

Non ci sono ancora tutti i nomi degli eletti, perchè molti, come abbiamo visto, risultano eletti in più di un collegio. Dovranno quindi comunicare la loro scelta, che comporterà l'elezione di un altro candidato/a in lista dopo di loro.

Ci sono già però parecchi nominativi che consentono una prima analisi

Elezioni 2022: il Rispetto del Mandato

Eccoci alla seconda puntata delle nostre analisi dei candidati alle prossime elezioni del 25 Settembre 2022.

Ci occupiamo ora del rispetto del mandato. Ma cosa significa?
Per mandato intendiamo l'incarico assegnato ad una persona che si è candidata ad un certo ruolo elettivo (consiglio comunale, sindaco, consiglio regionale, ...) ed è stata eletta, ricoprendo quindi quell'incarico per tutto il tempo previsto.

Rispetto del mandato quindi significa rimanere nel ruolo per cui si è stati eletti, senza candidarsi a ruoli diversi.

Elezioni 2022: le multicandidature

Si avvicinano le elezioni e come di consueto vogliamo fornire qualche analisi dei comportamenti dei partiti che per noi di Forme&Riforme costituiscono una vera patologia del sistema politico italiano.

Iniziamo con le Multicandidature.
Come noto, la legge elettorale vigente (c.d. Rosatellum, dal nome per primo firmatario della proposta di legge, Rosato), dà la possibilità ai candidati di presentarsi contemporaneamente in più Collegi elettorali. Più precisamente, si può essere candidati in massimo 1 Collegio Uninominale e fino a 5 Collegi plurinominali. Quindi si possono raggiungere fino a 6 presenze per l'elezione alla Camera o per l'elezione al Senato.

Curare i sintomi non serve

Ci capita spesso di vedere le nostre tesi etichettate come "inutili" o quantomeno considerate come semplici "questioni filosofiche".

Le persone passano, le forme restano

Quando Craxi divenne Presidente del Consiglio, dichiarò di essere entrato nella stanza dei bottoni, ma di non aver trovato il potere di agire.
L'affermazione fu incomprensibile per molti, perchè lui era un professionista della politica e avrebbe dovuto avere più dimestichezza con le istituzioni politiche.
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