Le persone passano, le forme restano

Quando Craxi divenne Presidente del Consiglio, dichiarò di essere entrato nella stanza dei bottoni, ma di non aver trovato il potere di agire.
L'affermazione fu incomprensibile per molti, perchè lui era un professionista della politica e avrebbe dovuto avere più dimestichezza con le istituzioni politiche.
In realtà Craxi denunciava le limitazioni della forma che occupava (la Presidenza del Consiglio, all'interno della costituzione italiana, è una forma che ha una sua natura, i suoi limiti, ecc.)
E' importante distinguere le forme istituzionali, in quanto tali, dalle persone che le occupano: di solito, le forme restano e le persone passano. Tuttavia, a complicare le cose, ricordiamo che un sistema politico (o sociale) è caratterizzato da immensa complessità (come aveva ben capito Auguste Comte) a causa dell'intrecciarsi di forme diverse.
 
Il punto critico particolare, che vogliamo sottolineare, è l'intreccio tra la forma che determina il professionismo politico e le forme istituzionali previste dalla Costituzione, come Governo, Ministeri, Parlamento, ecc. Questo intreccio, poco studiato (perché, anziché le forme, si studiano piuttosto persone e comportamenti), dà luogo alla patologia politica che denunciamo.
 
Infatti la forma del professionismo politico che si determina sull'assenza dei limiti ai mandati, permette che molte migliaia di persone possano vivere di politica e occupare per tutta la vita cariche istituzionali elettive: si tratta di un rapporto di forme. Queste persone, per svolgere la loro attività politica, che si identifica con il proprio lavoro e il proprio reddito, hanno bisogno del consenso e del partito che sono due condizioni necessarie per  loro scelta di vita. Le abbiamo evidenziate in rosso per sottolineare che una persona fisica che fa politica per mestiere ha assoluto bisogno di lavorare nel partito ed ha bisogno del consenso per rimanervi, ma questo ha delle conseguenze importanti proprio sull'attività politica. La prima tra tutte è che la forma istituzionale (cioè la carica occupata dalla persona fisica) sarà distorta per necessità e indirizzata verso gli scopi della persona fisica (ottenere il consenso), che porta con sé la forma del professionismo politico.
Il sistema dunque è destinato a impazzire sotto la pressione di una contraddizione che non si vede.
 
Questa patologia non è stata fin qui individuata nè dalla filosofa politica né dalla politologia, quindi stiamo percorrendo una strada nuova e importante: come cittadini siamo preoccupati per questa situazione che rende instabile e pericoloso il sistema politico, comunque incapace di gestire la realtà sociale.
 
Non credo che saremo in grado di modificare questo sistema nel periodo breve-medio. Ne subiamo le conseguenze  e molto di più le subiranno i giovani, ma nonostante questo, l'analisi e la nostra militanza non saranno inutili.
 
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