Nuove elezioni, vecchi difetti

La pandemia e le sue ricorrenti ondate ci hanno fatto giustamente dimenticare, o quanto meno mettere in secondo piano, uno degli aspetti della politica che regolarmente attirava le maggiori attenzioni: le elezioni amministrative.


Al grido: "ma tanto sono consultazioni locali", tutti i partiti si attrezzavano e si preparavano ad analizzarne i risultati per trarne indicazioni e previsioni per il livello maggiore, quello nazionale.

Ma se è calata l'attenzione dei media e di conseguenza quella dei cittadini, non è diminuita l'attenzione dei partiti verso questo appuntamento, ritenuto fondamentale per capire lo stato di salute di ciascun contendente. Per di più, nella prossima tornata, prevista per la fine di settembre 2021, si sono concentrate le contese per la poltrona di sindaco delle maggiori città italiane: Roma, Milano, Napoli, Bologna e Torino, più un'altra quindicina di capoluoghi di provincia ed oltre un migliaio di altri comuni, per un totale di circa 10 milioni di votanti, il 20% del corpo elettorale italiano.

E' naturale quindi che i partiti considerino molto importante l'appuntamento, sfoderando il solito repertorio di azioni che, se pur non vietate per legge, dimostrano la scarsa considerazione verso le istituzioni e verso i cittadini. 
Stiamo parlando della proliferazione di candidature tra chi non dovrebbe assumerne di nuove, ricoprendo già una posizione elettiva non ancora conclusa.

E così tra i candidati sindaci e i candidati consiglieri comunali compaiono Deputati, Senatori, Consiglieri regionali e ogni altro tipo di eletti in precedenti votazioni, con la reale prospettiva di dover interrompere un mandato ancora in essere che precedenti elettori avevano assegnato, almeno nei casi in cui la legge preveda la incompatibilità tra i ruoli.

Questo comportamento è rivelativo di una situazione patologica generale (di una "forma" patologica) la cui gravità consiste anche nella "normalità" con cui viene considerata: nessuno scandalo a livello giornalistico o civile, nessuna critica a livello partitico (perchè tutti i partiti utilizzano lo stesso metodo) e neppure alcuna coscienza critica nella cosiddetta società civile, nonostante tutti possano capire che interrompere un mandato (che a sua volta comporta una sostituzione spesso costosa e complicata) per assumere un nuovo compito sia non solo inefficiente, ma anche dannoso nei confronti di un'idea di politica responsabile e matura.

Siamo ancora agli inizi del periodo preparatorio delle candidature, che non sono ancora del tutto definite.
Noi di Forme&Riforme stiamo però già raccogliendo informazioni per fornirvi, in tempo utile prima delle votazioni, un quadro completo di questa grave forma di abuso e di disprezzo nei confronti degli elettori.

Partendo dai candidati sindaci nelle città metropolitane e città capoluogo, analizzeremo ogni candidatura e forniremo un quadro completo di questa pratica patologica ormai diffusa in tutti i partiti a tutti i livelli, per dare agli elettori gli strumenti giusti per  esprimere un voto informato e responsabile.

Tornate quindi a trovarci di tanto in tanto, per avere tutte le informazioni aggiornate sulle prossime elezioni amministrative.

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