Elezioni 2022: le multicandidature

Si avvicinano le elezioni e come di consueto vogliamo fornire qualche analisi dei comportamenti dei partiti che per noi di Forme&Riforme costituiscono una vera patologia del sistema politico italiano.

Iniziamo con le Multicandidature.
Come noto, la legge elettorale vigente (c.d. Rosatellum, dal nome per primo firmatario della proposta di legge, Rosato), dà la possibilità ai candidati di presentarsi contemporaneamente in più Collegi elettorali. Più precisamente, si può essere candidati in massimo 1 Collegio Uninominale e fino a 5 Collegi plurinominali. Quindi si possono raggiungere fino a 6 presenze per l'elezione alla Camera o per l'elezione al Senato.

Unico vincolo: non si può essere candidati contemporaneamente per la Camera e per il Senato.

I dati e le tabelle che seguono sono il risultato delle nostre analisi svolte sulle liste dei candidati, messa a disposizione dal Ministero degli Interni (a questo indirizzo).

Candidati che compaiono per 6 volte nei collegi di Camera e Senato:

 

 

Ecco invece i candidati che compaiono 5 volte, col loro partito di appartenenza, suddivisi per Camera e Senato:

 

 

 

 

Seguono decine e decine di candidati che sono presenti in 4 collegi, in tre, oppure in due. Sono veramente troppi per elencarli tutti, ma queste sono le tabelle riassuntive con i partiti di appartenenza.
Con quattro candidature:

  

Con tre candidature

  

Ed ecco quelli con due candidature

  

Come si vede, non si salva nessuno, chi più e chi meno.
Ma se per alcuni partiti, quelli più sparuti e verosimilmente con qualche difficoltà a trovare delle persone disponibili, la presentazione dei candidati in più di un seggio è spiegabile, per altri è veramente incomprensibile.

E' il caso, tra gli altri, del Movimento 5 Stelle, che nella precedente tornata elettorale era rimasto indenne da questo malaugurato comportamento. Ci sono ben 80 candidati alla Camera e 37 al Senato che compaiono 2 volte (tipicamente in un seggio uninominale e in uno plurinominale). Francamente non si capisce perchè si siano proposte liste fatte in questo modo, dando per scontato che i candidati disponibili certamente non mancavano.

Infine, un quadro riassuntivo della situazione, limitandoci alle 6 fino alle 3 candidature, alla Camera ed al Senato: