Noi crediamo che la POLITICA, come ogni cosa, sia fatta di FORME. Per “forme” Intendiamo l’insieme delle strutture, leggi, regole e processi di cui, nel corso del tempo, la nostra società si è dotata per “fare politica”. E allo stesso modo, crediamo che queste FORME della POLITICA, non funzionino. Anche se accettate da tutti, anche se ritenute normali, e quindi trascurate, dai media e dai discorsi pubblici (di politici e non), noi continuiamo ad affermare la necessità di cambiarle, di riformarle.

Due esempi, per chiarire:

  • La “politica” come mestiere: ci sono persone che hanno fatto della politica la loro fonte di reddito, rielette di continuo fino a passare tutti i loro anni nelle istituzioni, rappresentando via via generazioni di cittadini sempre diverse
  • Il cumulo di cariche: capi o eminenti membri di partito (che quindi lavorano e si impegnano per una “parte”), che contemporaneamente occupano posizioni istituzionali rilevanti (quindi di tutti): Capo del Governo, Ministro, legislatore (Deputato o Senatore)

Siamo certi che queste persone cerchino di fare il bene di tutti? O penseranno in primis al bene proprio (la riconferma nella posizione) e della propria “parte”, usando il potere di cui dispongono “pro domo sua”?

Da più di dieci anni, il Centro Studi Forme & Riforme, fatto di persone appassionate e indipendenti da ogni dogmatismo e convenienza di parte, si è dato l’obiettivo di studiare le FORME nascoste e disfunzionali della Politica e di diffondere una consapevolezza ed una cultura politica nuova.

Il concetto rivoluzionario che abbiamo individuato è la “politicità sociale” che prevede, oltre alla revisione delle Forme esistenti, anche la creazione di partiti che siano indipendenti dagli eletti, controllati dalla società civile e con una reale funzione di intermediari tra i rappresentanti ed i rappresentati

Politicità Sociale

L’espressione “politicità sociale”, che non esiste nel lessico filosofico e politologico, indica quell’insieme indispensabile di funzioni e di modalità organizzative che permettono ai cittadini ed alle cittadine di dare un indirizzo preciso a coloro che sono nelle istituzioni a fare le leggi per tutti. Attualmente la Politicità Sociale è inesistente: occorre farne capire l’importanza per poterla costruire e organizzare, grazie al sostegno della cittadinanza
Un intervento di Giuseppe Polistena

La Politicità Sociale richiede una riforma indispensabile: quella dei partiti

Il Centro Studi Forme&Riforme sta indagando le maggiori patologie, descritte nel seguito, causate da una “forma partito” che non permette ai cittadini di “concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale“, come prescrive l’articolo 49 della nostra Costituzione. Per ciascuna patologia, oltre ad alcuni esempi concreti, viene illustrata anche una proposta di soluzione, su cui il Centro Studi sta continuando a lavorare. Altri risultati del nostro lavoro possono essere consultati nella sezione “Strumenti -> Documenti”

Accentramento di più cariche in un’unica persona

Incarichi nel partito e incarichi istituzionali sono incompatibili, ci deve essere separazione tra i due ruoli. In altre parole: il segretario di un partito non può essere allo stesso tempo Ministro o Presidente del Consiglio dei Ministri

La proposta: chi ha incarichi di rilievo all’interno del partito, non può candidarsi ad alcun ruolo elettivo; chi è nel partito gestisce il partito, chi è nelle istituzioni, lavora per le istituzioni

Assenza del Rispetto del mandato

Una persona eletta ad un ruolo, non può candidarsi ad un altro incarico elettivo. Quanti sindaci abbiamo visto candidarsi al Parlamento nazionale o europeo? E’ un problema di rispetto del mandato ricevuto dagli elettori, oltre che uno spreco di risorse pubbliche per la sostituzione

La Proposta: deve essere introdotta la incandidabilità per chi è già titolare di una carica elettiva. Se un sindaco o un parlamentare si vuole proprio candidare, prima si deve dimettere dalla carica attuale

Il ‘professionismo’ della politica: tutta la vita nelle istituzioni

Ci sono persone che spendono tutta la vita dentro le istituzioni elettive: serve un limite ai mandati. I Consoli romani duravano in carica un anno e non erano rieleggibili!

La Proposta: Va introdotto un limite ai mandati, qualunque sia l’incarico ricoperto. Al momento c’è solo per i Sindaci ed i Presidenti di Regione; deve essere introdotto per qualunque carica elettiva (deputati, senatori, consiglieri regionali e comunali, …)

La scelta dei candidati nelle sole mani del leader

Nonostante spesso gli statuti dei partiti prevedano primarie o scelte dei candidati fatte in modo democratico, quasi sempre la scelta è nelle mani del leader o della sua stretta segreteria, limitando di fatto l’accesso alla candidatura della maggior parte dei membri dei partiti.

La proposta: La scelta dei candidati deve essere fatta in maniera democratica, con votazioni aperte al pubblico (primarie) o almeno ai membri del partito. Va valutata anche la possibilità di riservare una quota parte delle candidature a cittadini non iscritti al partito (indipendenti).

La Legge elettorale

L’attuale legge elettorale (Rosatellum) contiene una serie di storture che limita le scelte dei cittadini e discrimina in maniera evidente i raggruppamenti che vogliono presentarsi alle urne: la mancanza di preferenze, le multicandidature, il trascinamento tra voto uninominale e multinominale, la raccolta firme obbligatoria solo per chi non ha deputati o senatori: sono tutte anomalie che impediscono una libera scelta dei candidati migliori

La proposta: i referendum abrogativi del 2024 di alcuni aspetti della legge elettorale non hanno raggiunto i risultati sperati; quindi è necessario pensare ad una nuova e finalmente democratica legge elettorale

La riforma Madre: il Partito

Il partito è introdotto in Costituzione come strumento per i cittadini per determinare la politica nazionale, utilizzando il ‘metodo democratico’. Ma nulla viene affermato in Costituzione su come debba essere fatto e come debba funzionare il partito. E quindi, poco alla volta, ciascun partito si è trasformato in ‘elite’ leaderistica, occupando le istituzioni e presentandosi ai cittadini solo come una delle possibili scelte, ma di fatto non consentendo alcuna interazione coi cittadini

La proposta: una legge “costituzionale” per riportare i partiti nella loro giusta collocazione: strumento di ‘collegamento’ e di controllo, intermedio tra governanti e governati.

La nostra ispirazione

Hannah Arendt

“Un numero sempre crescente di persone nei paesi occidentali fa uso della propria libertà ritirandosi dal mondo e dagli obblighi nei suoi confronti. Ognuno di questi ritiri provoca una perdita per il mondo che si può quasi dimostrare.” …

Zygmunt Bauman

“I problemi di oggi non ammettono bacchette magiche e cure istantanee, ma richiedono un’altra rivoluzione culturale. In tal senso esse impongono una riflessione ed una pianificazione sul lungo periodo, due arti dimenticate, due arti raramente messe in pratica in questi tempi affrettati vissuti sotto la tirannia del momento. Abbiamo bisogno di recuperare queste arti. Per farlo serviranno menti lucide, nervi d’acciaio e molto coraggio. Soprattutto servirà una autentica visione globale a lungo termine …

Erwin Schrodiger

“Il compito non è tanto di vedere ciò che nessun altro ha ancora visto, ma pensare ciò che nessun altro ha ancora pensato riguardo a quello che chiunque vede” …

Alexis de Tocqueville

“Ciascuno chiuso in se stesso si comporta come se fosse estraneo al destino di tutti gli altri. I figli e i buoni amici costituiscono per lui l’intera specie umana […] si mischia con i cittadini ma non li vede. Li tocca senza percepirli, in lui c’è il senso della famiglia ma non vi è più quello della società.” …

Marshall Sahlins

“…E’ stato tutto un grosso sbaglio. La mia modesta conclusione è che la civiltà occidentale sia stata fondata su un’idea erronea e perversa di natura umana. Ci siamo sbagliati: questa perversa concezione sta mettendo a repentaglio la nostra stessa esistenza …” …

Politicità Sociale vs. Democrazia

La differenza è sostanziale: il termine “Democrazia” implica un potere, quello del popolo , e fa riferimento al concetto (che reputiamo arcaico) di sovranità popolare. Ci sono moltissime concezioni della democrazia, ma tutte fanno riferimento alla sovranità popolare e al potere che deve discendere dal popolo. La “Politicità sociale“, per contro, non fa riferimento ad alcun potere, essa indica i luoghi di produzione della politica. Non solo:  essendo la politica la limitazione originaria del potere, la politicità non accetta alcuna sovranità, nemmeno quella popolare. Sono differenze notevoli che, sebbene non semplici da digerire, possono ben distinguere i due concetti.

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