Europee 2019: le multicandidature

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Eccoci alla prima puntata della nostra analisi dei candidati alle elezioni europee del prossimo 26 maggio.

E cominciamo dall'aspetto più facile da vedere: le multicandidature, cioè i candidati che si sono presentati in più di una circoscrizione.

Molti non riescono a percepire il problema, così abituati a subire queste anomalie, da non prestarvi più attenzione. Anzi, molti sono felicissimi di poter votare il candidato leader di partito o accapparratore di preferenze, senza rendersi conto che il loro voto, in questo modo, vale meno degli altri. Si, perchè quel candidato, presente in due, quattro o anche cinque circoscrizioni, ne dovrà per forza scegliere una sola in cui accettare l'elezione (nel caso di elezione, ovviamente), quindi nelle altre circoscrizioni i suoi voti di preferenza andranno irrimediabilmente persi, buttati via.

Non trascurabile poi il fatto che il multi-candidato, se eletto in più di una circoscrizione, avrà modo di accettare la nomina in una o nell'altra, determinando chi subentrerà al suo posto in quella a cui rinuncia. In altri termini, il multicandidato eletto, può decidere chi entra e chi resta fuori.

E francamente questo meccanismo ci sembra caratterizzi un democrazia debole, malata, incompleta.

candidati che fanno la cinquina, in questa tornata elettorale sono 4:

Nella scorsa elezione europea (2014), i candidati con 5 candidature erano solo (si far per dire) tre.

Con quattro candidature, un solo candidato:

Seguono poi 5 candidati con due candidature:

Non abbiamo esaminato i partiti minori, che magari potrebbero anche avere delle difficoltà a raccogliere il numero necessario di candidati, ma già questa analisi mostra quale sia il concetto di politica che pervade alcuni partiti.

Il nostro consiglio, come già spiegato nel post precedente, è quello di evitare le preferenze per questi candidati, aderendo alla campagna #lasciaacasachiraddoppia

 

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