Ogni fiume scorre nel suo letto. Immaginiamo il panorama cui assisteremmo se si intrufolassero fra gli argini l’uno dell’altro. E’ quel che accade in una democrazia arruffona : il legislativo, l’esecutivo e il giudiziario, spesso,

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La discussione è il sale e il lievito della democrazia, sempre che - al fine di contribuire alla ricerca non della Verità, ma delle verità possibili, suscettibili di pronta smentita a fronte di sopravvenute controindicazioni - sia feconda di argomenti

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Immaginando che gli elettori siano come bisonti pascolanti in sconfinate praterie, i partiti si contendono gli spazi dove attirarli e, di qui, una continua girandola: la sinistra si sposta in parte alla sinistra di sé stessa e la destra della sinistra verso la sinistra del centro; il centro del centro in parte verso la destra della sinistra e in parte verso la sinistra della destra;

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I lanzichenecchi calarono in Italia nel XVI secolo e non se ne sono più andati.
Sono ancora qui e, nel frattempo, si sono tecnologizzati. Al posto della spada usano la tastiera per lanciare proiettili fatti di parole, non meno micidiali degli spadoni Zweihänder, a due mani, come li chiamavano.

Non gl’interessava vincere, allora, ma uccidere. Non gl’interessa, ora, il prevalere delle proprie tesi, confrontandosi con buoni argomenti, ma distruggere l’interlocutore. Non gl’interessava, allora, chi fosse il nemico e perché lo fosse, bastava che gli venisse additato. Basta, ora, che un sicofante estrapoli dal libro (373 pagine!) una mezza frase decontestualizzata perché i lanzichenecchi da tastiera si lancino in una guerra di annientamento.

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Giovani che imbrattano monumenti, si sdraiano sulle corsie del GRA, rallentando il traffico e facendosi maledire dai pendolari che vanno a lavorare. Studenti che piantano le tende davanti a facoltà universitarie, per protestare contro il caro affitti. Cittadini che gridano la protesta ad un Ministro, al Salone del Libro, e le impediscono di parlare. Cittadini che vanno sempre meno alle urne, quando si vota.

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L’immobilismo mobile : ecco la strabiliante invenzione della politica politicante nel Paese di Machiavelli e Guicciardini.
Come il ballo di una triade sulla mattonella, si agita ma sta sempre lì: Tizio apre, Sempronio frena, Donna Prassede chiude, e si torna al punto di partenza,

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Cronaca di una morte annunciata. Gabriel Garcia Marquez? No. Calenda/Renzi. IV/Azione; insomma il Terzo Polo (che poi sarebbe il quarto…). Carlo e Matteo, come bimbi nell’ immagine fotoshoppata, che giocano con dei mattoncini colorati. La dicitura: L’EGO.

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Io voglio scegliere

Il Centro Studi FORME&RIFORME aderisce alla campagna referendaria "Io voglio scegliere"
La raccolta firme è già iniziata e durerà fino a settembre: affrettati!
Si può firmare anche con SPID o CIE
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